Storia
La Storia: dall‘ICP all’Ater
La storia dell’Istituto, fin dal suo sorgere – allorché si sostituì all’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Roma che sino al 1938 era il soggetto pubblico competente per territorio nel settore dell’edilizia abitativa – scorre parallela agli avvenimenti civili, sociali e politici segnando, con la propria attività, il contesto urbanistico e territoriale dell’intera provincia.
L’immagine più significativa del vecchio ICP è rappresentata dal quartiere realizzato nel 1934 dall’Ing. Giuseppe Nicolosi; un quartiere di indubbio interesse – storico, architettonico, sociale – che ha costituito il primo nucleo abitativo popolare in via Filippo Corridoni, a Latina L’Istituto, costituito il 26 novembre 1938, fu riconosciuto Ente Morale con Regio Decreto 28 settembre 1939. Il patrimonio dell’Ente fu composto dalle quote versate dall’Opera Nazionale Combattenti e dai Comuni di Cisterna, Fondi, Pontinia, Sabaudia, Terracina e dalle aree cedute dal Comune Capoluogo, sede dell’Istituto. Dunque, l’Istituto nacque attraverso un gesto solidaristico degli enti “conferenti” per soddisfare le esigenze abitative di tutta la Provincia o, almeno, delle persone in svantaggio economico e sociale. Il primo contratto di appalto, per la realizzazione di un nuovo edificio a Terracina, fu stipulato nel 1946. Due palazzine di tre piani per un totale di 18 alloggi, su progetto dell’Ufficio Tecnico dell’Istituto.
Una architettura ridotta all’essenziale, così come essenziali sono i disegni che descrivono alloggi ben studiati e facciate bianche e silenziose. Le disastrose condizioni abitative in cui versava gran parte della popolazione nel periodo post-bellico, a causa delle gravi distruzioni del patrimonio edilizio, costituirono il primo impatto cui dovette far fronte l’Istituto nei primi anni della sua costituzione. Le prime esperienze costruttive dell’Ente erano destinate, quindi, a fornire un alloggio alle categorie meno abbienti nel quadro della ricostruzione post-bellica.
Fu realizzata una consistente produzione edilizia economica e popolare per soddisfare le gravi esigenze abitative nella nostra Provincia e a seguire, decennio 1960/70, furono introdotte tecniche costruttive più funzionali, utilizzando appositi finanziamenti disposti dalla ex Gescal. Ne è testimonianza il complesso edilizio costruito a Latina, via del Lido, ove sono stati realizzati ben 318 alloggi, che tuttora riscuote, per la qualità costruttiva e per la organica sistemazione, unanimi consensi.
Il decennio 1970/80 segna i migliori impulsi, per il settore abitativo pubblico, attraverso il varo di leggi fondamentali destinate a disciplinare le complesse problematiche della casa e dei suoli: ci si riferisce alla legge 865/71 di “riforma della casa” per giungere alla legge 513/77 ed alla ancora più organica normativa di cui alla legge 457/78, altrimenti nota come piano decennale per l’edilizia residenziale. E’ proprio con la 865/71 e con i provvedimenti legislativi successivi(DPR 1035 e 1036/72) che il legislatore, da una prima fase caratterizzata alla produzione di case economiche e popolari, volge lo sguardo per interventi propriamente definiti di “edilizia residenziale pubblica”. Dunque, si assiste al passaggio da una politica prevalentemente congiunturale ad una politica edilizia organica, con obiettivi di ampia portata da conseguire attraverso l’utilizzo di consistenti risorse. La presenza della Regione, cui è stata demandata la competenza con DLgs 112/99, ha permesso di avviare una programmazione territoriale di ampio respiro attraverso anche interventi di recupero edilizio in aree estremamente degradate.
Meritano di essere ricordate, per la loro significatività urbanistica e sociale, le ristrutturazioni effettuate nei Comuni di Latina, per il quartiere Villaggio Trieste, e di Terracina per l’area portuale. Si è assistito, negli ultimi decenni, ad una intensa attività costruttiva in tutti quei Comuni che, dotatisi dei piani di zona 167, hanno messo a disposizione dell’Istituto aree ben definite ove sono sorti complessi abitativi che hanno permesso di soddisfare, seppur in parte, la crescente domanda di case popolari in città, ad alta tensione abitativa, come Latina, Cisterna, Aprilia, Sezze, Fondi, Formia, Minturno. E’ con la legge regionale n.30/2002 che il legislatore ha provveduto a disciplinare il nuovo ordinamento degli enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica. Si tratta della tanto attesa riforma degli IACP che divengono così Enti pubblici economici, strumentali della Regione e dotati di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale, finanziaria e contabile.
Il nuovo soggetto è denominato Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica (ATER) ed ha la competenza su tutto l’ambito territoriale provinciale che comprende 33 Comuni.
L’intento di fondo dell’Ater è quello di promuovere un tipo di organizzazione e di funzionalità che assicurino prestazioni adeguate agli standard di una moderna impresa di servizi. Il fine è quello di un sempre più marcato rigore gestionale ed una sempre più efficiente organizzazione produttiva, garantendo, comunque, la qualità dei complessi abitativi.
Data di ultima modifica: 29/10/2021